domenica 25 gennaio 2009

MUSICA:
BREVI CENNI SULL’ORIGINE NATURALE E SOPRANNATURALE




Nel mito greco, come è raccontato in uno degli Inni omerici, Ermes, figlio di Zeus e di Maia, mostra dalla nascita un carattere singolarissimo: anzichè restare nella sua culla, come tutti i neonati, si alza per passeggiare su un prato, dove si imbatte in una tartaruga.
Subito pensa a come utilizzarla: ”amica dall’amabile aspetto, le dice, ti porterò a casa, in qualche modo mi sarai utile...”. E utile fu, la tartaruga, non solo a Ermes, ma all’umanità: armato di una lama di ferro, dopo aver estratto la polpa dal guscio (carapace), l’intraprendente neonato taglia nella giusta misura steli di canna, li infigge nel guscio dell’animale, tende tutt’intorno una pelle di bue, fissa due bracci, li congiunge con una traversa, tende sette corde di interiora di pecora, in armonia fra loro, e infine, col plettro, saggia le corde: lo strumento, dice il poeta, emette un suono prodigioso, che Ermes accompagna con il canto. Nato all’aurora, a mezzogiorno il prodigioso infante suona la lira, termine che nell’Inno si alterna a phorminx, kitharys e chelys, vale a dire, appunto, tartaruga.

La lira era un altare simbolico che univa il Cielo e la Terra, infatti le pelli tese erano il simbolo del sacrificio, le due corna montate su corde rappresentavano il Toro Celeste, il carapace di tartaruga simboleggiava la vita intermedia tra Cielo e Terra.
Farla vibrare significava riproporre la vibrazione del Mondo, si compivano così le nozze cosmiche: la lira fra i rami di un albero risuonava al vento.
La lira costitusce una delle invenzioni preistoriche, i Greci e i Romani, infatti, non inventarono lo strumento, ma lo perfezionarono.
L’ “arpa eolia” infatti era costituita dal carapace di tartaruga seccato al sole, che emetteva un suono che usciva dai tendini interni che vibravano al vento, era anche costituita da corde tese tra i rami di un albero.

Per i Greci Ermes è quindi collegato alla tartaruga, ma anche il flauto, che inizialmente voleva essere una semplice canna che fischiava con il vento, rimane, nelle leggende, una sua scoperta; entrambi gli strumenti incantarono Apollo che subito li volle comprare.
Quello che si è scoperto fin ad ora è che il primo strumento musicale costruito dalla mano dell’uomo ritrovato, risulta essere un flauto, pure decorato, costituito da un osso e realizzato nel Paleolitico ben ventottomila anni fa!

Nessun commento:

Posta un commento