ITALIA INDIANA ONLUS presso il CENTRO HANUMAN
Dai Veda: “APAHA JOTI. Dove l’acqua la luce.
Il simbolo della vita è la luce, dove l’acqua la luce, quindi la vita,
quando non c’è più la vita, la luce si è spenta.
Quando sopraggiunge la morte diciamo si è spento.
Buddha disse della propria morte: ”La luce si spegne”.
Oggi parliamo dell’acqua, in sanscrito chiamiamo l’acqua APAHA
e JALAM.
In lingua araba AB, in Sardo ABBA.
La A in tutte le lingue del pianeta, è la prima lettera di tutti gli
alfabeti, indica l’inizio. Anche la J significa nascita.
Madre in sanscrito si dice Janani, la nascita Janm.
La L significa la fine. Come in PRALAYA che vuol dire distruzione
del mondo.
La P in sanscrito e la B in arabo (poiché la P non esiste in arabo)
significano ambedue l’allontanamento, l’andare, il dipartire.
Questo gioco linguistico, dà chiarezza al significato metafisico
dell’acqua, e cioè dove la vita ha inizio ed anche fine.
Anche gli scienziati affermano che la vita è iniziata nell’acqua e
tutte le mitologie parlano dell’alluvione come fine dell’esistenza.
(Racconto di Noè nella Bibbia e di Manu nei Veda).
ABE JAM JAM si chiama la sorgente, l’acqua sacra della Mecca.
Prima di entrare alla Mecca occorre purificarsi fuori e dentro con
l’acqua sacra, sempre gli islamici si puliscono l’avambraccio e la
faccia prima di entrare nella moschea.
Tre volte sciacquano la bocca e poi bevono l’acqua pronunciando
“ABE JAM JAM ”. Nella loro leggenda raccontano che l’acqua viene
dal paradiso per purificare la terra.
La prima manifestazione di Dio, avvenne nell’acqua sotto forma di
pesce. MATSYA AVATARA .
Tutte le religioni usano materialmente ed energicamente l’acqua
per purificare sia il corpo che lo spirito.
Prima di qualsiasi rituale, cerimonia o preghiera, utilizzando acqua
proveniente direttamente da sorgenti o fiumi, non passata
attraverso alcun tipo di contenitore artificiale, viene caricata con
l’energia dei sette fiumi sacri chiamati all’occasione dal bramino,
GANGACA JAMUNA SARASVATICA NARMADA
KRISHNA KAVERI BRAHMAPUTRACA SAPTAME
Viene poi recitato un mantra di purificazione:
OM APAVITTRO PAVITTROVA SARVA ASTHAN GATO PIVA /
YA ASMARETI PUNDARIKAKSHA SAVASIJA VIANTARAHA
SUCI//
Purifica questo luogo, questo corpo,
togli tutto ciò che è impuro dall’anima.
Queste parole sono pronunciate lanciando gocce d’acqua tutto
intorno e sul corpo dei presenti.
Il significato di questo rituale di “caricamento dell’acqua” lo
possiamo spiegare così:
geologicamente, tutte le acque sono collegate tra di loro nei
meandri della Terra, poiché questa ha un carattere di memoria, essa
trasporta con sé le energie di tutte le sorgenti e nella fattispecie
quella dei sette fiumi sacri invocati dalla preghiera.
Per cui l’acqua che si trova nella coppa di rame (buon conduttore)
del bramino, riceverà il massimo dell’energia interiore, spirituale
dei sette fiumi, per di più adorati in India da centinaia di milioni di
esseri umani, concentrata nella sorgente da cui questa acqua è stata
presa.
Fisicamente è sempre la stessa acqua, ma dopo la chiamata qualcosa
è cambiato.
Perché sette? Nel nostro corpo abbiamo sette elementi: i DHATU,
elementi costitutivi, ingredienti del corpo, questi sono i nostri sette
fiumi chiamati nell’ ayurveda:
RAS il succo di ciò che mangiamo che genera
RAKT il sangue che crea
MEDA il grasso che compone
MANS i muscoli che formano
ASTHI le ossa che contengono
MAJJA il midollo che vivifica
VIRJA il seme.
Vi è una relazione progressiva tra questi dhatu ovvero, quando
compare un disturbo, questo si ha da risolvere in tutti i dhatu
precedenti per cui, quando il seme non ha più potenza significa che
tutti i sette dhatu sono compromessi. A questo punto solo la Natura
può curare questo disturbo.
Il dott. prof. Foresta dell’Università di Padova ha recentemente
affermato che la popolazione occidentale presenta una grave
patologia e cioè che gli umani hanno perso il 40% delle loro capacità
fecondanti, il seme è dunque diminuito in quantità ed ha perso la
sua potenza, l’unico rimedio suggerito dal professore è di vivere in
un ambiente puro, non inquinato e di adottare abitudini sane per
l’alimentazione ed il riposo.
Tutti e sette gli ingredienti, hanno di base l’acqua che è il loro
veicolo.
Qualsiasi problema fisico è legato all’acqua dei dhatu .
Per curare il problema fisico prendiamo i medicinali con l’acqua,
ma quando questi non sono sufficienti, in ultimo si ricorre alla
fonte.
L’acqua della fonte cura anche l’anima, i sette fiumi della terra si
incontrano con i sette fiumi del corpo e li purificano. E così curano
tutti i mali.
Sette sono anche i punti sensibili chiamati dallo yoga CHAKRA,
quando questi sono puri, non accumulati di emozioni e sentimenti,
siamo in buona salute.
Per ripulire i chakra e liberarci dal peso delle forti emozioni, oltre
che la pratica di tecniche meditative, l’acqua pura della fonte può
essere miracolosa.
7 sono i PRANA energie della vita,
7 sono i corpi,
7 tipi di fuoco,
7 tipi di sacrificio
7 sono i cieli “sono al settimo cielo”
7 sono le note musicali
7 i giorni della settimana.
Perché sette? In sanscrito SAT vuol dire sette ed anche significa
Verità.
Perciò quando conosceremo approfonditamente tutti i 7 esterni ed
anche quelli interni, saremo vicini alla Verità.
TAITTIRYA UPANISHAD II cap. Brahmavalli. Versetto 1.
ETASMA DATMANA AKASHA SAMBHUTA /
AKASHA DVAYU//
VAYOR AGNI/
AGNER APAH//
ADABBHYA PRITIVI/
PRITIVHYA AUSHADAYA//
AUSHADIBHYO ANNAM/
ANNAT PURUSHA//
SA VA ESH PURUSHO/
ANRASMAYA//
Qui si descrivono gli elementi in ordine di apparizione nella
creazione.
Etere aria fuoco acqua terra, sulla terra, con la combinazione di
tutti gli altri elementi compare la vegetazione, questa è cibo, il cibo
crea e mantiene la vita.
La vita è il risultato, il succo di tutti gli elementi precedenti.
Come i sette dhatu anche qui sono sette gli elementi che creano la
vita.
Tutto ciò è stato dimostrato dalla scienza e non risulta alcuna
contraddizione con la logica delle Upanishad scritte millenni or
sono dai saggi in meditazione.
All’inizio l’elemento più apparente era l’acqua.
Geologicamente la Sardegna appartiene alla prima era, è tra le
prime terre emerse quando tutti gli elementi erano presenti nella
loro totalità e nel massimo della loro purezza.
SARDA è la dea della Conoscenza, rappresentata seduta su un
cigno in mezzo all’acqua, tiene in mano i Veda, la conoscenza, in
sanscrito GHIANA (Ghiani è un cognome esistente in Sardegna),
nelle altre mani tiene la Vina (strumento musicale) e una brocca per
l’acqua.
L’acqua della Sardegna, nel suo valore energetico è molto potente,
non solo per curare le malattie, ma anche per purificare lo spirito.
X cap. BHAGAVAD GITA (dove puoi realizzare la presenza
divina).
Krishna dice: “ Io sono in tutte le cose” vers. 20
Nel vers. 31 SROT SA MASMI JANNAVI
“Tra le fonti io sono Jannhavi “ (ovvero Gomuk fonte del Gange).
Perché Krishna dice di essere il Gange? Un fiume adorato da
milioni di persone, da migliaia di anni, carico di questa energia
devozionale di meditazione preghiera yoga.
Di ritorno, per la legge di causa ed effetto per cui al dare
corrisponde sempre un ricevere, tutto ciò che è praticato vicino alle
rive di questo fiume acquisisce una maggiore potenza.
Da non dimenticare il fatto che queste acque scorrono per migliaia
di kilometri dall’alto Himalaya alla pianura vicino a Calcutta e
lungo il percorso sono toccate da un’infinita quantità di erbe
medicinali che offrono le loro qualità guaritrici.
Bere di questa acqua garantisce una vita sana.
Lo stesso vale per il fiume Giordano, dove fu battezzato Gesù.
Per le acque di Lourdes e tante altre.
Gesù ricevette l’energia di tutti i profeti che avevano vissuto sulle
rive di questo fiume.
Solo in questo ultimo secolo gli umani hanno utilizzato i fiumi
come discariche, lasciamo a voi il giudizio e le conclusioni.
La filosofia orientale proibisce di utilizzare l’acqua per bassi scopi,
non è consentito nemmeno sputare nel fiume, solo fiori e preghiere
poiché tutti gli elementi sono sacri e fondamentali per la vita.
Più del 65% del nostro corpo e del pianeta Terra è composto di
acqua dentro sopra sotto ovunque.
Perché l’acqua guarisce? questo 65% può essere guarito da una
qualsiasi acqua pura, ricca di minerali e di erbe, ma non inquinata
chimicamente; quel 35% di rimanenza, è curato dall’energia
spirituale caricata nei pressi di luoghi sacri dove donne e uomini
santi hanno vissuto, pregato, meditato e che la preghiera del
bramino richiama.
Per bramino si intende colui che vive una vita spirituale e che
utilizza il materiale solo per quel che è la propria necessità, sia esso
uomo o donna indipendentemente dalla classe sociale e dal luogo
di nascita.
I fiumi in India sono tutti al femminile, rappresentati da divinità
donna.
Perché secondo la legge di natura, la donna naturale vive
principalmente con il cuore, l’uomo con la mente e per il sesso.
Le sorgenti sono il cuore della Terra.
Anche tra gli elementi, l’acqua è al quarto posto in ordine di
apparizione, come il cuore è il IV chakra.
Una donna ha più facilità nel richiamare le energie spirituali
dell’acqua, non che l’uomo non possa farlo, ma per questi si
richiede un lungo periodo di preparazione per attivare il chakra del
cuore, mentre per la donna naturale è una qualità di nascita.
Si riconosce dalla lingua parlata che la Sardegna è terra di
matriarcato, la frequente presenza della lettera U come finale di
molte parole e soprattutto di cognomi, testimoniano di una vita
passata dove ha dominato l’elemento del cuore, la U è la lettera del
cuore.
Quando pronunciamo AUM queste sono le tre lettere del suono
primordiale.
La A fa vibrare il centro della vita (HARA), la U il cuore la M la
mente.
AUM è il suono da cui tutto ebbe inizio.
SARVE BHAVANTI SUKINA/
SARVE SANTU NIRAMAYA/
SARVE BADDRANI PASYANTU/
MA KASHCID DUCK BAG BHAVET//
Che tutti siano felici, che tutti vivano senza paura,
che tutti siano gentili, che da ogni angolo del pianeta
si allontani il male.
OM SHANTI SHANTI SHANTI
Telti, 8 settembre 2008 Srinivas e Padma Tripathi
domenica 25 gennaio 2009
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